Astensione Pubblici Ministeri e Giudici Onorari di Tribunale dal 7 all’11 dicembre

La Feder.M.O.T., Federazione Magistrati Onorari di Tribunale, in esecuzione della conforme delibera adottata dal proprio Consiglio Direttivo,
interpellate in data 9 novembre 2015 le altre Associazioni della magistratura onoraria di tribunale, acquisiti i risultati dei dibattiti condotti nelle sedi giudiziarie locali, preso atto delle dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati nell’ambito del convegno tenutosi il 6 luglio 2015 presso il Consiglio superiore della magistratura;
preso atto dalla assoluta assenza di riscontri, anche parziali, alle proprie richieste di
recepimento delle proposte formulate al Governo dalle associazioni di categoria;
preso atto della decisione del Governo di formulare, all’interno della proposta di legge
di stabilità, una disposizione di legge che addirittura autorizza il Ministro della giustizia
a ridurre le indennità spettanti ai giudici onorari di tribunale e ai viceprocuratori onorari
al fine di conseguire la variazione in diminuzione dei relativi stanziamenti di bilancio;
considerato che non sono stati sostenuti dal Governo gli emendamenti alla riforma
sottoposta all’esame del Senato della Repubblica volti a consentire, senza oneri per la
finanza pubblica, la permanenza in servizio sino all’età pensionabile dei magistrati
onorari attualmente in esercizio, la maggiore parte dei quali immessi nel possesso delle
funzioni da oltre dieci anni;

che tale comportamento del Governo integra la persistente violazione dei principi
sanciti agli artt. 36 e seguenti e 107 della Costituzione, nonché di quelli enunciati nella
Raccomandazione sui giudici approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio
d’Europa CM/Rec(2010)12 del 17 novembre 2010, applicabile a chi concorra
stabilmente all’esercizio della giurisdizione;
che il Governo ha sino a ora attuato in materia di giustizia ordinaria esclusivamente
riforme di facciata se non dannose, quali:

  • l’introduzione di un regime di responsabilità civile dei magistrati di ruolo e onorari che ne mina la serenità, l’indipendenza di giudizio e la terzietà;
  • la depenalizzazione sostanziale di reati di rilevante allarme sociale attraverso l’estensione pressoché generalizzata dell’istituto del proscioglimento per tenuità del fatto;
  • la finta informatizzazione del processo civile, per effetto della quale si assiste a un quotidiano demansionamento dei giudici al ruolo di terminalisti (quando il computer funziona), chiamati a sostituirsi al personale di cancelleria mancante nella ricerca delle copie cartacee di cortesia;
  • l’obbligatorietà della mediazione civile, con conseguente aggravio di spesa e di tempi per i cittadini che intendano accedere alla tutela giurisdizionale;
  • la demagogica riduzione delle ferie dei magistrati di ruolo;
  • la moltiplicazione dei costi di accesso a quella Giustizia civile a cui dovrebbero rivolgersi le persone danneggiate dai reati non più perseguiti perché prescritti o estinti per tenuità;
  • la recente introduzione dei c.d. provvedimenti “svuota carceri”, anche in presenza di reati connotati da forte allarme sociale, con conseguente impossibilità di tutelare la collettività attraverso misure custodiali efficaci;

che il declamato avvio dell’ufficio del processo non trova alcun riscontro fattuale e
operativo giacché dovrebbe avvalersi di manodopera intellettuale sfornita sia di
adeguati riconoscimenti retributivi e previdenziali, sia di adeguate guarentigie in ordine
alla inamovibilità di chi – come i magistrati onorari – concorra stabilmente all’esercizio
della giurisdizione;
che la giustizia italiana si trova allo sbando e i magistrati onorari – già anello debole di
un sistema logoro che non vi è interesse a rivitalizzare o capacità di riorganizzare – sono
fatti addirittura oggetto di beffarde proposte legislative che ne limitano ulteriormente la
già insufficiente autonomia economica, mortificandone anche in tal modo
l’indipendenza, l’identità funzionale e la vocazione a essere affidabile organo
giurisdizionale di supporto alla magistratura di ruolo;
che neppure le reiterate minacce all’integrità fisica dei magistrati onorari (vedasi da
ultimo l’intimidazione a mezzo arma da fuoco portata a segno contro il collega Giovani
Pomarico, Segretario generale di questa associazione, la di lui coniuge e i loro figli)
inducono il datore di lavoro pubblico a considerare la necessità di estendere al
personale onorario alcune delle guarentigie minime riconosciute al restante personale
statale (incluso quello di più bassa qualifica): trattamento economico minimo garantito
e continuità lavorativa sino all’età pensionabile;
che d’altronde solo un intervento legislativo può rimuovere tale anomalia atteso che la
stessa Cassazione ha reiteratamente negato la possibilità di parziale applicazione
analogica dei diritti economici riconosciuti al personale di ruolo, spingendosi,
recentemente, a negare addirittura il diritto dei pubblici ministeri onorari di porto d’armi
senza licenza, decisione sicuramente propizia per chi tira colpi di fucile alle abitazioni
dei magistrati onorari;
che nondimeno i magistrati onorari intendono insistere in ogni modo e in ogni sede per
il riconoscimento dei propri sacrosanti diritti, non solo a tutela delle proprie persone,
ma anche di quei cittadini di cui amministrano gli interessi patrimoniali e la libertà
personale; motivo per cui non lasceranno soli quei colleghi che versano in difficoltà o
che sono abbandonati dalle Istituzioni quando minacciati, in quanto hanno giurato
fedeltà a uno Stato di diritto che sappia tutelare i deboli, reprimere i reati e applicare le
leggi in conformità alla Costituzione, senza cedere alla tentazione di assecondare
interessi corporativi o politici indifferenti al bene della Nazione o incompatibili con
l’indipendenza di chi ne amministra le leggi nell’esercizio della funzione
giurisdizionale;
che per testimoniare tali valori e stimolare un adeguamento a essi della riforma
all’esame delle Camere, appare necessaria una mobilitazione di massa che includa varie
forme di protesta tra cui l’astensione dalle udienze civili e penali, pur negli angusti
limiti consentiti dal vigente codice di autoregolamentazione, la cui richiesta di
rinegoziazione è ferma da un anno avanti alla Commissione di garanzia sullo sciopero;

proclama

l’astensione dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari in servizio
nella Repubblica dalle udienze civili e penali e dalle altre attività d’istituto dal 7 all’11
dicembre 2015, ai sensi del paragrafo n. 1 del Codice di Autoregolamentazione
pubblicato nella G.U. n. 58 dell’11 marzo 2003.

Invita al contempo la Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati, i
Capi degli uffici giudiziari, gli organismi forensi e le associazioni dei consumatori a
voler prendere posizione in ordine a quanto richiesto dai magistrati onorari, fermo
restando l’assoluto rispetto delle prerogative esclusive della magistratura di ruolo in
materia di progressione economica e di carriera, autogoverno, titolarità delle funzioni
semi-direttive e direttive, titolarità esclusiva della giurisdizione con facoltà di delegarne
l’esercizio, salvo avocazione o revoca, alla magistratura onoraria nei casi consentiti
dalla legge.

Il Presidente

Dr. Paolo Valerio

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Una risposta a “Astensione Pubblici Ministeri e Giudici Onorari di Tribunale dal 7 all’11 dicembre”

  1. Egregi Signori, lo affermo da cittadino e da Giudice di pace Coordinatore, ha un senso, ed uno solo, proclamare l’astensione: non recarsi affatto in udienza ( mi riferisco ai VPO innanzitutto ). Sicchè non ha senso, volutamente mi ripeto, recarsi in udienza come taluni fanno, e lì dichiarare di astenersi pretendendo che il giudice del dibattimento lo inserisca a verbale. Ciò sarebbe solo una prova di debolezza, di umiliazione del VPO e dello stesso giudice del dibattimento ( specie se onorario ). In udienza si rechino coloro che la delega la conferiscono, nè può concepirsi od ammettersi una “delega ad astenersi” , peraltro giammai confezionata dal procuratore o dal sostituto ( se ne guarderebbe bene….). Non appare necessario che mi dilunghi, basta leggere una risoluzione dello stesso CSM in materia. In udienza vadano i sostituti. chiaro ? Buona fortuna
    Nicola Lombardi ( Gdp Coordinatore da 16 anni)

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